Alfano: «Senza di noi il diluvio. L’Italia sarebbe andata a rotoli»
sabato 23 gennaio 2016 – 09:44
da SECOLO D’ ITALIA
sabato 23 gennaio 2016 – 09:44
stazione
È accaduto giovedì nel piazzale della stazione. Arrestato un 25enne romeno, accusato anche di resistenza: ha patteggiato un anno e 2 mesi ed è tornato libero .
di Cristina Genesin
PADOVA. L’aveva presa di mira e infastidita chiedendo soldi mentre tutti e due erano in attesa di attraversare la strada per recarsi nel centro commerciale Giotto in via Venezia.
Poi, dopo averla incrociata di nuovo alla fermata dei mezzi pubblici davanti all’Auchan, aveva ricominciato quel placcaggio molesto. La sedicenne padovana non gli aveva regalato neppure uno sguardo, cercando di evitarlo. Niente da fare: quando l’autobus 18, a bordo del quale erano saliti entrambi, ha raggiunto il piazzale della stazione ferroviaria e lei era lungo il corridoio in attesa di scendere, Regep Chelimbar, 25enne romeno residente a Hirsova cittadina vicino al mar Nero, è entrato in azione.
L’aggressione è scattata di spalle: le è saltato addosso, toccandola nelle parti intime e strusciandosi contro il suo corpo senza mollarla per alcuni interminabili minuti. Prima la ragazzina è stata paralizzata dalla paura, poi ha trovato la forza di reagire, cercando di liberarsi da quella presa, voltandosi per cacciare lontano da lei quello sconosciuto, infine tirando fuori tutto il fiato che aveva per urlare: «Non ti permettere di toccarmi!».
È stato un pomeriggio da incubo quello di giovedì per la sedicenne padovana: molestata sessualmente in pieno giorno e in mezzo alla folla mentre si trovava in compagnia di alcune amichette e, tra le braccia, aveva il suo cagnolino.
Fortunatamente Regep Chelimbar non è riuscito a farla franca: a quell’ora, nel piazzale della stazione, c’erano gli agenti di una pattuglia dei vigili avvertiti di quello che stava accadendo dalle amiche della vittima. Gl agenti sono corsi verso l’autobus e hanno subito arrestato il 25enne romeno trasferito in una cella di sicurezza, non senza fatica. Il giovane ha reagito, divincolandosi e spintonando gli agenti. Ieri mattina il processo per direttissima davanti al tribunale collegiale.
Ma l’imputato – accusato di atti sessuali aggravati in quanto compiuti ai danni di un soggetto minore di 18 anni e di resistenza a pubblico ufficiale – ha preferito un rito alternativo che garantisce, per legge, la possibilità di beneficiare dello sconto di un terzo della sanzione in caso di condanna. Così ha patteggiato un anno e due mesi di carcere, ottenendo la sospensione condizionale della pena. Ed è tornato libero, come prevede la legge se una persona risulta incensurata.